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Un ospite dall’Irlanda

Continuano i momenti di formazione dello “Studium santae Luciae” e nell’ultimo incontro di sabato 12 gennaio, abbiamo avuto un ospite speciale venuto appositamente per noi dall’Irlanda: il Dott. Angelo Bottone, professore di Filosofia presso lo University College Dublin e la Dublin Business School nonché amico ed estimatore della nostra esperienza educativa.

Di seguito riportiamo una sintesi degli appunti della lezione di una partecipante alla giornata di formazione.

Conoscere ed analizzare la Prudenza, ha dato il via al tema che affronteremo nei prossimi Studium, cioè “Le virtù cardinali”.

Il Prof. Angelo Bottone, la nostra guida per questa giornata, ha iniziato l’incontro partendo da una panoramica filosofica, spiegandoci a chi e in che modo San Tommaso si sia ispirato nella sua analisi delle virtù. I due grandi filosofi chiamati in causa sono stati Platone e Aristotele.

Platone, ne “La Repubblica” descrive la natura umana come una lotta continua, tra diverse che non sempre vanno nella stessa direzione: la parte razionale e quella emozionale. Solo quando la parte razionale ha controllo sulla parte emozionale c’è equilibrio. Tra le varie virtù che vengono presentate, la prudenza appartiene a quelle che comandano.

Aristotele, invece, parlando delle virtù, indica l’educazione come la strada per poterle coltivare, in quanto gli uomini tendono ad essere ripetitivi nel bene o nel male.

Questi spunti iniziali sono stati utili per ciascuno di noi, nell’iniziare a comprendere meglio quali siano i

rischi in cui possiamo incappare nell’arduo lavoro di padroneggiare una virtù.

Da un’analisi più generale, abbiamo iniziato a conoscere più nello specifico l’argomento del giorno. Il Prof. Bottone ci ha spiegato che la prudenza è il ragionamento pratico, qualcosa che utilizziamo in qualsiasi momento attraverso l’applicazione dei principi generali che abbiamo dentro di noi, per utilizzare un termine aristotelico, l’ha definita saggezza pratica senza la quale non potremmo agire moralmente.

Essendo quindi la prudenza una virtù “pratica”, la domanda sorge spontanea: cosa facciamo quando

dobbiamo decidere?

Seguendo uno schema tomista, applichiamo tre “semplici” mosse: la considerazione del caso, cioè della situazione in cui ci troviamo in quel momento, la deliberazione, ossia la decisione che prendiamo e il comando, cioè l’azione conseguente.

Per essere più chiaro, Angelo Bottone ha spiegato che il “prudente” è lento

nel pensare e rapido nell’agire, affiancandolo alla figura biblica del serpente: “Ecco: io vi mando come

pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come le colombe”. (Mt 10,16)

San Tommaso inoltre sottolinea che la prudenza richiede la conoscenza di sé, per cui spesso sappiamo cos’è giusto, però non riusciamo ad agire correttamente per mancanza di conoscenza o di volontà, ed ecco che possiamo incappare nei vizi.

Infatti i rischi sono due: si può essere troppo prudenti e non agire, oppure essere imprudenti e buttarsi

senza pensare. La virtù sta proprio nel mezzo, nel mantenere quell’equilibrio di cui ci parla Platone.

Ciò che mi ha rincuorata maggiormente è che non siamo soli in questa lotta quotidiana nel cercare di essere prudenti nel modo giusto, ma che abbiamo in primis una tradizione alle spalle che ci aiuta a seguire le strade buone già percorse e poi la preziosa vicinanza degli amici.

Marta Deantoni

Lo Studium Sanctae Luciae fa parte di un percorso formativo inserito all’interno delle attività del progetto “Climbing up!” realizzato in collaborazione con la Fondazione Carisap

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