Capodanno non è decisamente la mia festa preferita, ma festeggiarla con i miei amici ed essere profondamente grati insieme a Nostro Signore è decisamente una delle cose più belle che si possa fare. Se poi ci metti i fuochi d’artificio e la musica della Contea, il gioco è fatto. Il nostro, poi, non è un capodanno come gli altri! Il nostro è un capodanno distributista, ovvero tutto viene fatto da noi con l’aiuto di tutti: preparare le lasagne, la carne, i dolci, addobbare il tendone, pulire e ripulire. E tutto prende un altro gusto. La differenza non sta poi nel risultato, ma nel lavoro fatto che prescinde da esso e nella contentezza che si conquista alla fine. Il tutto è iniziato da una riunione fatta tra noi universitari il giorno prima, in ritardo come tradizione (e guai a non essere fedeli alle tradizioni!), ricordandoci il motivo di tutto e il modo migliore per realizzarlo. E facendo ognuno il proprio e più del proprio (soprattutto!), siamo riusciti. Una delle cose che mi è piaciuta di più e che mi ha ricondotto un po’ al punto, è stata la splendida lettura dell’articolo di Costanza Miriano, scelta dai gemelli Mozzoni: svegliarsi la mattina, non essersi ancora alzati e avere già una decina di cose per cui essere grati. Ed ha ragione, questo forse dovrebbe essere l’unico proposito per il 2020, essere più grati! Infatti un certo sant’Agostino diceva che la vera felicità è desiderare ciò che si ha e un altro di nome Gilbert diceva che la misura di ogni felicità è la riconoscenza. Per cui in alto i cuori e imitiamo i nostri amici santi! “… Ed io ogni giorno dovrei ringraziare Dio perché mi ha dato amici così buoni ed amiche che formano per me una guida preziosa per tutta la mia vita”. Piergiorgio Frassati
Viva la compagnia!
Un grato 2020 a tutti!
Nelle foto: alcuni momenti della festa di Capodanno 2020.
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