Continuano i momenti di formazione dello “Studium santae Luciae” e nell’ultimo incontro di sabato 12 gennaio, abbiamo avuto un ospite speciale venuto appositamente per noi dall’Irlanda: il Dott. Angelo Bottone, professore di Filosofia presso lo University College Dublin e la Dublin Business School nonché amico ed estimatore della nostra esperienza educativa.
Di seguito riportiamo una sintesi degli appunti della lezione di una partecipante alla giornata di formazione.
Sabato 23 febbraio si è tenuto lo Studium Sanctae Luciae. Padre Cassian ci ha aiutato a riflettere su un argomento molto importante, ossia l’uso improprio della tecnologia. In seguito ad una breve introduzione e dopo aver ricevuto il materiale da leggere, i partecipanti si sono divisi in gruppi e hanno iniziato a lavorare. Nell’arco della mattinata abbiamo ragionato sui motivi per cui sarebbe una buona cosa comprare uno smartphone. Terminato il momento di lettura e di condivisione per gruppi, ci siamo confrontati riunendoci insieme. Questo lavoro è stato abbastanza lungo ma molto interessante. Nel pomeriggio, invece, abbiamo dovuto esaminare del materiale allo scopo di sostenere la tesi contraria, ovvero come l’uso dello smartphone possa essere limitante. Ad esempio, esso riduce lo sviluppo di alcune aree del cervello oltre che irrigidire ed ostacolare i rapporti diretti con le persone. Con i dispositivi tecnologici, poi, è apparentemente più facile dire ciò che si pensa perché non c’è vero contatto ma la qualità delle relazioni si va perdendo. I social ci fanno pensare di avere molti amici, ma poi ci accorgiamo che i veri rapporti, i legami significativi, non si creano con uno schermo a fare da tramite, ma aiutandosi nel momento del bisogno e conoscendosi realmente. La tecnologia ha comunque molti aspetti positivi, dunque non è da eliminare del tutto, ma è necessario limitarla. Ciascuno di noi dovrebbe porsi delle domande di fronte ai dispositivi tecnologici per comprendere se e dove essi ci facilitano e, al contrario, se e come ci creano problemi. È stato un incontro interessante che mi ha aiutato a riflettere su una questione, direi, più che attuale.
Gloria Barra, alunna del III liceo delle Scienze Umane
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