Nell’ ambito della festa del Beato Pier Giorgio Frassati tenutasi al Centro di Educazione Ambientale a San Benedetto del Tronto è andato in scena il quattordicesimo Chesterton Day.L’Incontro è stato promosso dall’APS Società Chestertoniana Italiana e dalla Coop. Capitani Coraggiosi ed è stato finanziato dal progetto State of Transmission che prevede l’organizzazione di seminari culturali rivolti ai giovani. I moderatori sono stati, Marco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana Italiana e Padre Spencer Howe esperto conoscitore degli scritti del poeta inglese. L’incontro ha visto protagonista Chesterton e il suo poema epico: “La ballata del cavallo bianco”. Siamo in Inghilterra nell’anno 878. Il protagonista di questa avventura è Alfred re del Wessex, nel Sud-Ovest dell’Inghilterra. Il regno di Alfred è in pericolo: tutta l’Inghilterra, infatti, è preda da tempo dell’invasione del popolo dei Danesi. Il nemico è forte e numeroso, il contingente di Alfred è, invece, indebolito e scarso. Alfred, allora, decide di mettersi in viaggio alla ricerca non di semplici alleati, ma di amici «ancora vivi e disposti a morire». Alfred come Frodo, il mezzuomo che nel Signore degli anelli si mette in cammino per un viaggio che sembra senza speranza di successo o di ritorno. Guthrum, re dei danesi aveva affermato: «E l’uomo, dunque, spera perché è ignorante». La Madonna invece, rassicura Alfred dicendogli la stessa cosa, ma con significato opposto: la speranza non è l’illusione generata dall’essere ignoranti (ignari) sul futuro. La speranza è una certezza che libera l’uomo dalla preoccupazione sul futuro: lo rende ignorante e coraggioso. “Ignorante” significa, dunque libero di affrontare il rischio della vita, non basando le proprie azioni sull’attesa che ogni circostanza finisca a proprio vantaggio. Cosa permette all’uomo di essere ignorante, nel modo in cui la Madonna usa questo termine? Di seguito la testimonianza di un giovane partecipante.
“Ieri sera è iniziata la festa del beato Pier GiorgioFrassati con l’ incontro del nostro amico donSpencer. L’incontro aveva come tema l’opera diTolkien, Il Signore degli anelli, messa a confronto con la ballata del cavallo bianco di Chesterton.
Queste due opere sono simili perché entrambe parlano di veri uomini (e hobbit) che sono stati guidati verso un grande destino. Hanno affrontato la loro vita con umiltà lasciandosi guidare e hanno condiviso questa strada con i loro amici, in una compagnia. Ecco perché sono riusciti nella loro impresa: la fede e gli amici sono stati un punto saldo e certo su cui potevano contare entrambi i protagonisti. Infine non si sono risparmiati mai, hanno dato tutto e hanno cambiato il mondo. Queste storie ci scaldano il cuore perché è come ognuno di noi dovrebbe essere per sé stesso e per gli altri. Io posso essere molto fiero di come la mia compagnia di amici mi é stata vicino quando serviva e spero di essere pronto a farlo anch’io per voi.”
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